Prime linee di indirizzo nazionali sull’attività fisica

Prime linee di indirizzo nazionali sull’attività fisica

In tutto il mondo, 1 adulto su 4 e 3 adolescenti su 4 (di età compresa tra 11 e 17 anni) non svolgono attività fisica secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Nella Regione europea dell’Oms l’inattività fisica è responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità. Si stima che siano imputabili all’inattività fisica il 5% delle affezioni coronariche, il 7% dei casi di diabete mellito di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Inoltre, molti paesi della Regione hanno visto aumentare, negli ultimi decenni, le percentuali relative al numero di persone sovrappeso e obese. In 46 paesi (l’87% della Regione), oltre la metà degli adulti sono sovrappeso od obesi.

Nel nostro Paese la diffusione dell’inattività è analizzata attraverso sistemi di sorveglianza con rappresentatività nazionale e territoriale, strumenti alla base delle strategie nazionali di prevenzione e promozione della salute.

I principali sistemi di sorveglianza sono:

  • OKkio alla Salute: i dati del 2016 riportano che i bambini in sovrappeso sono il 21,3% e i bambini obesi sono il 9,3%, compresi quelli severamente obesi che da soli sono il 2,1%. Il 18% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine e il 18% pratica sport per non più di un’ora a settimana
  • Health Behaviour in School-aged Children (Hbsc) – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi di età scolare: i dati del 2014, rispetto alla rilevazione del 2010, mostrano che l’attività fisica (un’ora di attività almeno tre giorni a settimana) è in aumento in tutte le fasce di età
  • Passi: i dati relativi al triennio 2014-17 mostrano che il 31,7% degli intervistati di 18-69 anni può essere classificato come attivo, il 34,7% come parzialmente e il 33,6% come sedentario
  • Passi d’Argento: i dati del 2012 hanno rilevato che nella popolazione italiana ultra64enne autonoma nella deambulazione, circa il 60% è attivo o parzialmente attivo.

Le strategie nazionali e locali di promozione dell’attività fisica e motoria mirano a realizzare azioni efficaci di promozione della salute in un’ottica intersettoriale e di approccio integrato secondo i principi di Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari, programma coordinato dal ministero della Salute che mira a contrastare i quattro principali fattori di rischio di malattie croniche nel nostro paese: scorretta alimentazione, inattività fisica, consumo dannoso e rischioso di bevande alcoliche e tabagismo.
L’approccio strategico “intersettoriale” di “Guadagnare salute” è funzionale anche alla realizzazione, da parte delle Regioni e Province Autonome, del Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 (Pnp 2014-2018), prorogato al 2019, che impegna tutte le Regioni al raggiungimento di obiettivi a elevata valenza strategica.
Il Pnp 2014-2018 prevede, quale strategia per ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie croniche non trasmissibili, la promozione di corretti stili di vita nella popolazione e nei soggetti a rischio e identifica come obiettivi centrali, tra gli altri, la promozione dell’attività fisica e la riduzione della sedentarietà.
Tuttavia, molte delle azioni di prevenzione e promozione della salute sinora intraprese per incentivare l’attività fisica nella popolazione, hanno avuto carattere settoriale e frammentario, senza incidere in modo significativo e sistematico sull’adozione di uno stile di vita attivo.
Proprio per questo con le Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione, redatte da un tavolo di lavoro istituito ad hoc presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute e approvate in Conferenza Stato-Regioni il 7 marzo 2019, si è inteso fornire elementi di policy di sistema e di indirizzo sulle azioni necessarie per incentivare l’attività fisica, puntando all’equità, al superamento delle diseguaglianze e all’inclusione dei soggetti vulnerabili.

Coerentemente con il Piano d’azione globale sull’attività fisica per gli anni 2018-2030, di recente approvato dall’Oms, che ha l’obiettivo di ridurre del 15% la prevalenza globale dell’inattività fisica negli adulti e negli adolescenti entro il 2030, con la Strategia della Regione Europea Oms per l’attività fisica 2016-2025che mira a ridurre la prevalenza dell’insufficiente attività fisica entro il 2025 e con il Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche non trasmissibili 2013–2020 dell’Oms, il documento riconosce la validità dell’approccio strategico “intersettoriale”, life-course, per setting e di contrasto alle diseguaglianze di genere e sociali.

È dunque necessaria una collaborazione tra più settori a livello nazionale, regionale e locale che consenta interventi strutturati e coordinati con il fine di diffondere la cultura della vita attiva e dello sport come strumento per il benessere psico-fisico.
Per aumentare l’attività fisica e disincentivare i comportamenti sedentari è indispensabile affrontare i determinanti ambientali, sociali e individuali dell’inattività fisica e investire in politiche per promuovere l’attività fisica e contribuire al raggiungimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) fissati per il 2030.

Partendo dall’assunto della rilevanza dell’attività fisica per la popolazione generale e della necessità che tutti pratichino attività fisica, le linee di indirizzo sottolineano la necessità di integrare l’attività fisica nella vita quotidiana e forniscono indicazioni per bambini e adolescenti, adulti, anziani, donne in gravidanza e allattamento, persone con disabilità, disagio e disturbo mentale, persone trapiantate, persone con diabete mellito di tipo 2, persone obese e persone con neoplasie.

Il documento rappresenta uno strumento a disposizione degli operatori sanitari e non, dei decisori e dei diversi stakeholder coinvolti a vario titolo nella promozione dell’attività fisica, delineandone competenze e ruoli, in modo che possano progettare e attuare interventi efficaci per la promozione e l’incremento dell’attività fisica.

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Comunicato Stampa Assemblea AILD del 19/01/2019

PERUGIA 19 gennaio 2019, è la data scelta dal direttivo dell’AILD fiore all’occhiello del multidistretto 108 ITALY per la prima assemblea dei soci per l’anno sociale 2019.

 

Perugia, la città che ha visto gli albori dell’Associazione specializzata nella ricerca e prevenzione del Diabete, ha ospitato l’eventotenutosi presso l’Etruscan Chocohotel. Apertura dei lavori alle ore 10:30 con cerimoniale lions gestito dal Col. Antonio Ansalone, Cerimoniere del Distretto 108 L in una sala congressi gremita da soci Lions, fra presidenti di club, sostenitori, autorità lionistiche e civili.

Dopo la lettura dell’etica lionistica, i saluti sono stati presentati dal presidente AILD dott. Mauro Andretta, che ricordando il socio fondatore PDG Aldo Villani (presenti in sala moglie Angela e i figli Cecilia e Giulio) che 29 anni fa ebbe l’intuizione con il past presidente internazionale Pino Grimaldi di costituirel’Associazione, ringrazia il past presidente prof. Paolo Brunetti dal quale ha ricevuto recentemente in eredità la presidenza associativa. Ulteriori saluti istituzionali dall’Assessore ai Servizi Sociali dott.ssa Edi Cicchi, dal presidente dell’Assemblea Legislativa Umbria prof.ssa Donatella Porzi e dal governatore del Distretto 108 L dott.ssa Leda Puppa; tutti condividendo un senso di appartenenza alla causa portata avanti dall’AILD,hanno manifestato apprezzamento di una realtà lionistica specializzata nella lotta al Diabete, “ovunque c’è attenzione alla salute dell’essere umano c’è interesse delle Istituzioni” afferma la dott.ssa Cicchi. Una perla del multidistretto 108 ITALY, per il governatore del Distretto 108 L che dopo aver portato i saluti del presidente del consiglio dei governatori, ha affermato che l’AILD è un patrimonio che ci rende orgogliosi diessere Lions italiani in quanto occupati in modo scientifico in un’area d’intervento affrontata dai lions ditutto il mondo. Graditi inoltre i saluti di Federfarma nella persona della dott.ssa Silvia Pagliacci che dopo aver portato i saluti del presidente dell’associazione italiana che riunisce tutti i proprietari di Farmacie sulterritorio nazionale, ha relazionato sull’importante iniziativa di screening nata dapprima nel territorio umbro e portata poi a livello nazionale. Tale attività di screening sul Diabete avvenuta nella rete nazionale delle Farmacie, le ha trasformate così, in prime sentinelle per accendere un riflettore sulla patologia; si stimainfatti nell’ultimo intervento su popolazione, di aver intercettato oltre 4.000 persone che pensavano di essere sane con valori ematochimici alterati, utile intervento quindi di prevenzione delle complicanze che caratterizzano una lunga esposizione al Diabete.

Le relazioni scientifiche hanno avuto inizio con il presidente dott. Mauro Andretta che ha illustrato ilprogramma associativo e i prossimi passi del futuro prossimo che l’Associazione intende fare, fra tutti l’impegno nella ricerca scientifica riveste principale priorità presso il Centro di Ricerca internazionale diretto dal prof. Riccardo Calafiore. Nei punti strettamente logistici, l’Associazione ormai richiede una capillarizzazione sul territorio italiano afferma il presidente Andretta, con delegazioni territoriali che non siano solo il braccio operativo ma che si auspica diventino un vero asilo per persone bisognose di consulenzespecialistiche che l’AILD elargirebbe in forma gratuita grazie all’opera dei lions impegnatiprofessionalmente nel mondo sanitario afferente al Diabete. La prima delegazione sarà nella città di Sanremo per poi spostarsi per ora a Chianciano, Lecce e Monza. Per quanto i dati di incidenza del Diabete risultino confortanti, frutto delle campagne di prevenzione ed educazione alla salute, l’AILD il prossimo 27 e 28 aprile promuove un evento sull’attività fisica e diabete, puntando molto quindi anche sull’aspetto terapeutico dell’esercizio fisico, con Technogym si sono ormai fissate le basi per quello che sarà il Diebetes Wellness Week End (DW WE). Sono pronti protocolli d’intesa con il multidistretto Lions e Leo, con l’ANIAD, associazione di atleti con Diabete, utile veicolo del messaggio di speranza e di vita che l’AILD intende esprimere. L’intervento del presidente Andretta termina con i ringraziamenti per il Lions Club di Orvieto peraver sponsorizzato una borsa di studio per una ricercatrice dello staff del prof. Calafiore per la ricerca sul Diabete e al Lions Club di Terracina per la sua vicinanza.

Il prof. Brunetti ha portato i dati del DiaDay, iniziativa con finalità di studiare la prevalenza del Diabete misconosciuto, delle situazioni che si potrebbero inquadrare in un prediabete, prevenzione del rischio cardiovascolare e caratterizzazione delle terapie per il Diabete noto. Lo screening con Federfarma ha messo a confronto innanzi tutto le differenze dei dati del 2017 e del 2018, interpretando delle prime informazioni che si fortificherebbero come la maggior affluenza del genere femminile ma maggior prevalenza del Diabete nel genere maschile del campione che si è sottoposto a screening. Ulteriori differenze fra i due anni si trovano nel numero di persone esaminate, per il 2017 160.313 (di cui 19.077 diabetici noti e 141.236 sottoposti a screening) e per il 2018 128.041 (di cui 11.944 diabetici noti e 116.097 sottoposti a screening). Sorpresa sono i casi di persone che non sapevano di risultare diabetici, che nel 2018 sono ammontati a 4.893 (4,21%). I dati del rischio di sviluppare il diabete nei prossimi 10 anni hanno dimostrato un rischio elevato per il 19,47 % e molto elevato per il 3% dei soggetti esaminati, dati che sottolineano comunque la preoccupante situazione anche a medio o breve termine.

Il prof. Riccardo Calafiore ha riportato gli incoraggianti e specifici aggiornamenti sulla ricerca per la terapia cellulare e molecolare del Diabete mellito di tipo 1 con il trapianto di cellule staminali mesenchimaliumane microincapsulate per la patologia di recente insorgenza, l’applicazione di scaffolds bioibridi di fibrina-cellule staminali mesenchimali per il trattamento delle ulcere croniche, l’impiego sperimentale dicellule umane pluripotenti iPSC per la terapia cellulare sostitutiva nel Diabete di tipo 1 e nuovo prototipo di microcapsule per la prevenzione biomolecolare del Diabete di tipo 1 con anticorpi monoclonali. La ricerca scientifica e seppur i piccoli passi si dimostrano di fondamentale importanza perché anche solo il calodell’1% dell’emoglobina glicata (parametro ematico utile per conoscere la gestione glicemica) permette di ridurre il rischio di complicanze microvascolari del 37%.

A chiusura delle relazioni scientifiche il dott. Marco Songini ha esposto le nuove tendenze di ricerca e orizzonti aperti allo studio di ulteriori forme di Diabete fra cui un ipotetico Diabete di tipo 3 o Diabetecerebrale, sono infatti noti i fattori contribuenti l’invecchiamento cerebrale indotto dalla patologia diabetica.La correlazione fra lo squilibrio chimico dell’insulina nel cervello e disturbi come la malattia di Alzheimer è così forte che ormai gli scienziati cominciano ad ammettere quindi la possibilità di una nuova forma di diabete, quello cerebrale.

L’assemblea volge al termine dopo presentazione, relazione e approvazione del bilancio associativo al 30/06/2018.

Nuovo anno all’insegna della scientificità e del service si prospetta per l’AILD e i suoi tanti soci esostenitori con un unico e profondo senso del we serve.

PERUGIA, 20 GENNAIO 2019 Dott. Piero Labate Addetto Stampa AILD