LIONS DAY con le Nazioni Unite a Ginevra
Il 27 settembre 2017 si è svolto a Ginevra un incontro del tutto eccezionale nel “Palais des Nations” per il “Lions Day with the United Nations”. Un evento simile ha un solo precedente nel 1978 a New York City nella sede dell’ONU.
In particolare sono intervenuti numerosi delegati Lions provenienti da vari paesi per discutere sulle possibili strategie da attuare per combattere il diabete, che è una malattia ad elevato impatto sociale per la sua diffusione in continua crescita, correlata spesso con uno stile di vita non corretto. Erano presenti l’attuale presidente Internazionale Maresh Aggarwal, il past Presidente Internazionale Pino Grimaldi e il primo vice-Presidente Internazionale signora Gudrun Yngvadottir. Nel corso della giornata dopo gli interventi di alti rappresentanti delle Nazioni Unite, che hanno puntualizzato l’impegno dell’ONU nei riguardi del problema diabete soprattutto nei paesi più poveri, si è svolta una tavola rotonda coordinata dalla primo vice-presidente Internazionale Lions. Vi hanno preso parte rappresentanti della OMS e dell’alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, lo Special Adviser delle Nazioni Unite e il sottoscritto. Gli interventi sono stati focalizzati sulla notevole e crescente diffusione della malattia diabetica, sulle gravi conseguenze prodotte dal diabete quando non è tempestivamente e correttamente curato e sulla possibilità di interventi di prevenzione. Sono stati ricordati gli interventi che ONU e OMS stanno coordinando in varie parti del mondo, soprattutto nei paesi più poveri, in cui spesso mancano gli strumenti più elementari per la diagnosi e la terapia del diabete. Nello spirito dell’impegno lionionistico a favore del diabete, nel mio intervento ho ricordato l’esperienza italiana con la costituzione nel 1990 dell’AILD (Associazione Italiana Lions per il Diabete), con gli obiettivi di promuovere la ricerca scientifica in ambito diabetologico e di stimolare indagini di screening nella popolazione per individuare in soggetti a rischio di sviluppare il diabete. A questo riguardo ho riferito i risultati dell’indagine di screening condotta con un questionario ad hoc e con la determinazione della glicemia per la diagnosi di diabete sconosciuto e la individuazione dei soggetti ad alto rischio di sviluppare il diabete. Questa indagine, condotta negli ultimi anni nelle farmacie in collaborazione con Federfarma Umbria ha prodotto già risultati interessanti. Proprio in virtù di questi risultati, ho aggiunto, l’esperienza ottenuta in Umbria sarà estesa alle altre regioni italiane grazie ad un progetto dell’AILD condiviso da Federfarma nazionale, con il sostegno delle società scientifiche italiane di diabetologia, SID e AMD. Sono stati sottolineati i possibili sviluppi di questo progetto con l’obiettivo infine di sollecitare le autorità istituzionali per promuovere corsi di educazione finalizzati ad un sano stile di vita per la prevenzione del diabete. Questa prospettiva è in linea con quanto già si sta facendo in altri paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito che da tempo hanno avviato programmi di screening e di intervento educativo sulla popolazione. Nella stessa tavola rotonda ho anche ricordato la inaugurazione da parte dell’AILD nel 2015 di un centro di ricerca internazionale Lions per la cura del diabete, attualmente impegnato in un progetto rivolto alla terapia molecolare e cellulare del diabete di tipo 1. Si tratta di obiettivi ambiziosi, ma necessari se si vuole invertire la tendenza della espansione della malattia diabetica e trovare soluzioni innovative per la cura del diabete. I partecipanti alla tavola rotonda hanno convenuto che questi obiettivi si possono realizzare solo se si procede tutti uniti, Lions, Leos, istituzioni nazionali ed internazionali, concentrando forze e risorse per obiettivi comuni.